From The Hill

From the hill
80×180 cm – mixed media on canvas (2024)

In From the Hill lo sguardo si apre su un paesaggio complesso, sospeso tra il mito e la rovina. Figure eleganti, vestite di un tempo remoto, si affacciano da una collina e contemplano un mondo in bilico: da un lato la natura selvaggia, dall’altro la città contemporanea che si espande come un organismo inarrestabile. Tra lampi improvvisi, cieli violacei e architetture sovrapposte, la scena diventa un palinsesto in cui epoche diverse si fondono in un’unica visione.

L’opera non è semplice rappresentazione, ma stratificazione: memoria storica, immagini della cultura visuale, segni pittorici e tracce digitali si sovrappongono creando un tessuto enigmatico. La collina diventa così un punto d’osservazione privilegiato, un luogo da cui riflettere sul destino collettivo. Le figure che popolano la scena sembrano testimoni muti di una soglia: quella tra passato e futuro, tra ordine e caos, tra speranza e catastrofe.

In questo paesaggio contaminato, ogni dettaglio diventa indizio: il fulmine che squarcia il cielo, gli uccelli in volo, le presenze animate che emergono come apparizioni. È un mondo frammentato, eppure intensamente poetico, in cui il reale si mescola all’immaginario.

From the Hill è, in ultima istanza, un’allegoria dello sguardo: dall’alto della collina si osserva il teatro del mondo, ma lo si vede come visione instabile, destinata a dissolversi e a ricomporsi continuamente. È un invito a sostare nell’incertezza, a contemplare la bellezza fragile di un paesaggio che ci appartiene e al tempo stesso ci sfugge.